Le Cinque Terre & La Spezia


Un territorio meraviglioso.

Ogni anno migliaia di turisti provenienti da ogni angolo del pianeta decidono di visitare il nostro territorio. Nel mondo quando si pensa alla Liguria, ormai anche all’Italia, sempre più persone associano quel pensiero all’immagine delle Cinque Terre, a quei cinque borghi colorati a picco sul mare, con le loro colline cesellate dai vigneti.
Naturalmente quando si parla della Spezia l’associazione è ancora più immediata! Pensare immediatamente alle Cinque Terre è naturale.

Ma il nostro territorio non è solo Cinque Terre: Il Golfo che ospita La Spezia, non si chiama “dei Poeti” per caso, la straordinaria bellezza di Portovenere e Lerici ispirarono poeti e scrittori di fama mondiale, per citarne qualcuno, Byron e Shelley. Tutta la riviera è impreziosita da piccoli borghi marinari, perle sul mare.

L’entroterra non è da meno; la Val di Vara, con i suoi paesi di grande importanza storica ed artistica, e la Val di Magra, che ospita un ecosistema unico, tanto da essere protetto dall’omonimo Parco.

C’è ancora tanto da vedere!
Per questo abbiamo preparato dei piccoli paragrafi informativi sulle località che potrai raggiungere in pochi minuti dal nostro Ostello.

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Portovenere

Il villaggio si trova all'estremità meridionale di una penisola che forma la sponda occidentale del Golfo della Spezia o noto anche come Golfo dei Poeti.
Sebbene le origini più antiche del villaggio risalgano al VI secolo a.C. fino alla presenza dei popoli liguri, la prima data storica di Porto Venere risale a Claudio Tolomeo (150 d.C.).
Il nome del villaggio (Portus Veneris) deriva da un tempio dedicato alla dea Venere Ericina, situato esattamente nel luogo in cui ora sorge la chiesa di San Pietro. Il nome era probabilmente legato al fatto che, secondo la tradizione, la dea nacque dalla schiuma del mare, abbondante appena sotto la scogliera.
Da un villaggio di pescatori, Porto Venere divenne una base navale della flotta bizantina, ma fu attaccata e distrutta da Rothari, il re dei Longobardi, nel 643 d.C.
Le poche rovine romane, costituite da alcune pareti rinvenute sotto la piazza Spallanzani, fanno riferimento al periodo monastico cristiano dei monaci di San Colombano, con l'antica chiesa di San Pietro nella diocesi di Luni. Tra l'VIII e l'XI secolo fu oggetto di ripetuti attacchi dei Saraceni e dei Normanni.

Nel 1113, sotto il controllo di Genova, Porto Venere aveva un castello quadrangolare sulla punta meridionale del promontorio di Arpaia, accanto alla chiesa originale di San Pietro; nello stesso periodo fu costruita la chiesa di San Lorenzo e il nuovo villaggio.
Sempre sotto il dominio di Genova furono costruite le fortificazioni successive nel territorio di Porto Venere: la fortificazione di San Francesco e il forte di Sant'Ambrogio e, nei pressi della Palmaria, la fortezza di Torre Scola nel 1606.

Con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte fu annessa al Primo Impero francese (1798), poi nel 1815 fu incorporata nel Regno di Sardegna e successivamente nel Regno d'Italia (1861).
Famosa località di villeggiatura tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo - tra i suoi visitatori più famosi c'era Lord George Gordon Byron - è ancora una prestigiosa destinazione turistica.
Dal 1997 Porto Venere, insieme alle isole di Palmaria, Tino, Tinetto e con le Cinque Terre è stato inserito nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO.

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Riomaggiore

A Riomaggiore tutte le case hanno due ingressi: uno sul davanti a livello del vicolo, l'altro sul retro, all'altezza della strada superiore, tanto che nel XVI secolo le persone avevano garantito una via di fuga in caso di attacco dai Saraceni.

Le prime notizie sul territorio di Riomaggiore risalgono al 1239, quando la gente del distretto Carpena giurò fedeltà alla Compagnia di Genova, e quando nel 1251 la gente di piccoli villaggi a metà strada decise di incontrarsi alla foce del "fiume" e trovò Riomaggiore

Nel diciannovesimo secolo incantò talmente il pittore fiorentino Telemaco Signorini, primo esponente della corrente dei macchiaioli, che dipinse gli angoli bui delle strade e le ombre delle scale.

La marina è circondata da case medievali, basate sugli archi di pietra dei vecchi magazzini per il vino, che risalgono il pendio fino al castello, che domina la città. Da lì partono tutte le escursioni subacquee, nelle acque limpide della Riserva Marina.

Davvero straordinario il santuario Mariano di Montenero, facilmente raggiungibile da Riomaggiore attraverso numerosi sentieri. È un punto di osservazione straordinario: in una giornata limpida, all'orizzonte, le isole e la Corsica toscane sembrano emergere dal mare.

Da Riomaggiore a Manarola corre la Via dell'Amore (attualmente chiusa per ristrutturazione), passeggiata romantica incisa e scolpita nella roccia, a picco sul mare: finestra naturale per godersi tramonti indimenticabili e cieli stellati.

Manarola

Manarola fu creata dagli sfollati di popolazioni che dalla Val di Vara e dal villaggio romano di Volastra si sarebbero diretti verso il mare per sfruttare le sue risorse.

Una posizione privilegiata per ammirare la magnifica struttura del paese è Punta Bonfiglio da dove inizia una passerella; il percorso fu costruito dalla gente di Manarola e fu aperto nel 1968, e collega la Marina con il porto di Palaedo. Sulla cima di Punta Bonfiglio troviamo il piccolo cimitero del paese.

Da non perdere: dal 1961, nel periodo natalizio, sulla collina che sovrasta il paese è allestito un suggestivo presepe luminoso (il più grande al mondo), i cui personaggi, realizzati a mano da Mario Andreoli, sono costituiti da migliaia e migliaia di luci installate su modelli speciali che danno un fascino unico alla rappresentazione.

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Corniglia

Si differenzia dagli altri villaggi delle Cinque Terre in quanto è l'unico borgo che non si affaccia direttamente sul mare, ma si trova in cima a una collina alta circa trecento piedi, circondata da vigneti sulle caratteristiche terrazze.

Le origini del paese risalgono all'epoca romana, il nome deriva probabilmente da Gens Cornelia, la famiglia possedeva la terra. È interessante notare che durante gli scavi di Pompei furono trovate anfore di vino su cui appariva il nome "Cornelia".
Corniglia era sotto il dominio della Repubblica di Genova. Nel XIII secolo il paese aveva un castello, dopo che i genovesi costruirono una fortezza per difendersi dai frequenti attacchi dei pirati, le cui tracce si possono ancora trovare in cima al promontorio.

Tra i principali monumenti che conta, vi è la chiesa parrocchiale di San Pietro, un brillante esempio di monumento gotico ligure del XIV secolo.
Il 29 giugno celebriamo il santo patrono, San Pietro; la celebrazione prevede la tradizionale processione per le vie del paese, dalla chiesa di San Pietro fino alla terrazza di Santa Maria.

La possibilità di raggiungere facilmente in treno e il passaggio del sentiero n. 2 CAI (sentiero blu) che collega Riomaggiore a Monterosso la rendono una meta ideale per chi vuole ammirare la bellezza di questo magnifico tratto di costa ligure.

Vernazza

Il territorio fa parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre.

La prima documentazione che riguarda Vernazza risalirebbe ad un atto del 1080 dove si cita il Castrum Vernatio come base marittima degli Obertenghi, furono i signori di Vernazza nell'XI e XII secolo e probabilmente utilizzarono il porto naturale come punto di partenza delle navi in difesa dagli attacchi dei pirati saraceni e per il primo commercio. Grazie all'aumento del commercio e allo sviluppo della marina fu presto annessa alla Repubblica di Genova.

Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte, dal 1797 Vernazza divenne parte della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Nel 1815 fu incorporato nel Regno di Sardegna, come stabilito dal Congresso di Vienna del 1814 per le altre città della Repubblica Ligure e più tardi nel Regno d'Italia.

La costruzione della rete ferroviaria di Vernazza e delle Cinque Terre, tra la seconda metà e la fine del XIX secolo, metterà fine all'isolamento geografico e storico. Quindi iniziò una migrazione, all'inizio del XX secolo, nelle città vicine e nella capitale della Spezia, soprattutto per le eccellenti opportunità professionali create dalla costruzione dell'arsenale militare.

Oggi Vernazza è meta di turisti che amano visitare le sue bellezze architettoniche, artistiche, storiche e per la fitta rete di sentieri escursionistici, che consentono il collegamento tra le cinque città delle Cinque Terre e il collegamento tra la costa con il centro e bassa Val di Vara (compresa Corvara).

Vi consigliamo di vedere la Chiesa di Santa Margherita di Antiochia: la bella chiesa che sembra emergere dal mare come una nave. L'edificio sembra risalire ai primi decenni del tredicesimo secolo secondo alcuni studiosi, mentre per altri fino ai primi decenni del XII secolo. Il castello dei Doria che si erge in cima alla collina che domina la città e la baia e sorveglia un ampio tratto di mare aperto, il Belforte, le mura e il convento. E c'è di più che merita di essere incluso nella visita di uno dei borghi più pittoreschi delle Cinque Terre.

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Monterosso

Il borgo di Monterosso fu probabilmente fondato dai superstiti di Albareto, sulle alture, distrutto dai Longobardi (VII secolo). L’insediamento del borgo avvenne alle foci del Torrente Buranco intorno al secolo IX.
Nei secoli successive, a causa delle incursioni saracene, furono costruite torri di avvistamento per avvistare i pirati. Il primo documento che fa riferimento a Monterosso risale al 1056 sotto il dominio gli Obertenghi; nei secoli seguenti Monterosso e le Cinque Terre sono terra di contesa tra Genova e Pisa.
Nel XII secolo ha inizio lo sviluppo agricolo di Monterosso: lungo la fascia costiera si realizzano fasce coltivate protette a valle dai muretti a secco per la coltivazione della vigna. L’economia del borgo era basata sulla pesca e sulla coltivazione dei limoni e della vite.
Il borgo ha assunto, già dai primi anni ’60, una forte vocazione turistica grazie alle spiagge, alle acque cristalline, al clima mite che unite ad un incantevole paesaggio sono da sempre meta del turismo italiano e straniero. Oggi sono presenti nell’antico borgo marinaro e sul Lungomare di Fegina alberghi, ristoranti, bar, stabilimenti balneari e tanti altri servizi che fanno di Monterosso la capitale delle Cinque Terre.
Tra le cose da vedere: la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista (1244 - 1307) con il campanile che era originariamente torre di guardia, il convento dei Cappuccini (XVII secolo) dove, all’interno della chiesa, si può ammirare un dipinto attribuito al Van Dick; La Torre Aurora (XVI secolo); Il Santuario di N.S. di Soviore (VII-XIII secolo) posto sopra Monterosso a 464 m.s.l. che la leggenda vuole distrutto dai Longobardi (VII secolo) con ritrovamento miracoloso della effigie della Madonna; la casa che ospitò il poeta Eugenio Montale e i luoghi che ispirarono alcune delle sue opere più famose.
Il borgo è circondato da una fitta rete escursionistica: Sentiero pedonale Monterosso – Vernazza; Sentiero Monterosso – Santuario di San Antonio nel Mesco (ruderi, XIV secolo); antica strada Monterosso – Santuario di N.S. di Soviore; scalinata per il Convento dei Cappuccini e le antiche mura del castello, ora cimitero comunale.
Inoltre è possibile tramite il treno o barca visitare gli altri borghi delle Cinque Terre.

Corvara

Corvara è un antico borgo circondato dalle cime dell’Appennino Ligure, alle spalle delle Cinque Terre, collocato nella media e bassa val di Vara, in provincia della Spezia.
Le prime citazioni risalgono agli inizi dell’anno 1000 D.C. quando divenne una delle Podesterie più importanti del circondario della Liguria Orientale nel sec. XII fino al 1500.
Il castello di Corvara ebbe una notevole importanza grazie alla posizione strategica che occupava: roccaforte prima degli Estensi e poi dei marchesi Malaspina, passato avventurosamente ai Fieschi, il castello viene menzionato nel 1273, durante la spedizione di Oberto Doria contro La Spezia.
Al giorno d'oggi, dell'importante centro medioevale, rimangono due robuste case torri, che dovevano formare con le mura di cinta un blocco difensivo, ed un muraglione, unico resto del castello, sovrastante il paese. Qua e là antiche iscrizioni ed i bassorilievi testimoniano ancor oggi il glorioso passato di Corvara.
Vale la pena fare una visita anche alla chiesa di S. Michele Arcangelo, risalente al 1300: sul campanile, che una volta fungeva da torre difensiva, è posizionata una testa di animale.
Tornando al presente Corvara rimane un ambiente armonioso che ha saputo unire i fasti del passato alle necessità del giorno d'oggi. Un contesto rilassante dove godere del verde e del silenzio a due passi dal mare delle Cinque Terre.

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Pignone

Pignone è un comune italiano di 600 abitanti della provincia della Spezia, a 10 minuti da Corvara, sulla provinciale che porta a Monterosso, il paese più esteso delle Cinque Terre.
Il comune è stato insignito, dal 2009, della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano.
In una bolla pontificia di papa Eugenio III - datata al 1149- si descrive ampiamente l'insediamento abitativo che potrebbe essere stato già presente in epoca romana come pagus romano (circoscrizione territoriale rurale accentrata su luoghi di culto locale pagano prima e cristiano poi).
Secondo alcuni studi il borgo fu molto importante per l'Impero romano poiché ubicato al crocevia di due importanti vie di comunicazione, l'una per l'antica Segesta Tigullorum (l'odierna Sestri Levante) e l'altra verso Velleia importante centro dell'appennino piacentino.
L'origine del borgo potrebbe risalire molto prima dell'epoca romana poiché in una collina denominata "Castellaro" sono stati rinvenuti siti archeologici risalenti all'Età del Bronzo e del Ferro e tracce di un'antica popolazione della famiglia dei Liguri. Oggi l'area, i cui ritrovamenti sono esposti al museo civico archeologico "Ubaldo Formentini" della Spezia, è stata inserita dal 2000 fra i siti di tutela ambientale come sito di interesse comunitario.
Dal 1163 il territorio venne sottoposto, per volere dell'imperatore Federico Barbarossa, alla famiglia Malaspina e successivamente ai conti-vescovi di Luni.
Fu lo stesso vescovo di Luni, Guglielmo, a cedere il feudo dal 1252 ai Fieschi, la nobile famiglia di Lavagna. Essi ricostruirono la pieve e migliorarono la viabilità per consentire un rapido collegamento stradale con i centri di Levanto e Sarzana. Nel 1276 la proprietà sul feudo fu venduta alla Repubblica di Genova che ne seguì pertanto le sorti e le glorie.
Nel corso del XVI secolo il primitivo borgo medievale di Pignone conobbe una sostanziale fase evolutiva dell'architettura e dell'urbanistica con la costruzione di nuovi palazzi signorili e la modifica degli accessi al borgo storico con l'apertura di tre nuovi passaggi controllati e difesi.
Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte tutto il territorio rientrò dal 1797 all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese.
Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.
Merita di esser visitata Chiesa parrocchiale di S.Maria Assunta che risale al mille, con successivi rifacimenti del 1300 e 1700.
Di suggestiva bellezza le Grotte carsiche e l'inghiottitoio di S.Antonino: sulla strada che conduce da Pignone a Casale è possibile ammirare il sistema di grotte più complessa della provincia spezzina; profondo una ventina di metri.
Ricordiamo nel mese di Settembre la mostra mercato "Gli Orti di Pignone" rappresenta l'iniziativa più importante nell'arco dell'anno con grande partecipazione delle organizzazioni e gruppi di volontariato e di numerosi espositori. Nei numerosi stand è possibile l'assaggio dei prodotti tipici locali.